IL FORNO TANDOOR

La storia del forno tandoor ha radici antiche e profonde che risalgono a migliaia di anni fa, con origini localizzate in diverse parti dell’Asia centrale, in particolare in India e nelle regioni circostanti. Il tandoor è un forno di argilla o metallo, originariamente a forma cilindrica, che veniva utilizzato per cucinare una varietà di piatti, come il famoso pane naan e diverse varietà di carne, tra cui il pollo e l’agnello tandoori.

Origini antiche
I primi tandoor risalgono a circa 5.000 anni fa, con tracce trovate in scavi archeologici nella regione della Valle dell’Indo, oggi Pakistan e India nord-occidentale. Questi forni venivano utilizzati sia per cuocere il pane che per la preparazione di carni succose, grazie al calore intenso che li caratterizzava. Il tandoor si diffuse successivamente in altre parti dell’Asia, come la Persia e l’Afghanistan.

Diffusione nella storia
Durante l’epoca dell’Impero Moghul (XVI-XVIII secolo), il tandoor divenne ancora più popolare e raffinato, specialmente nelle cucine regali. I Moghul, che portarono con sé influenze persiane, perfezionarono le tecniche culinarie del tandoor, creando piatti unici come il pollo tandoori e il kebab. La diffusione di questo metodo di cottura avvenne attraverso le rotte commerciali e la migrazione delle popolazioni, facendo sì che il tandoor diventasse un elemento fondamentale della cucina in gran parte dell’Asia meridionale.

Il tandoor oggi
Oggi, il tandoor è diffuso in molte cucine del mondo, grazie alla diaspora indiana e pakistana, ed è utilizzato sia nelle case che nei ristoranti per preparare piatti tradizionali, oltre che in contesti moderni e fusion. I forni tandoor variano in dimensione e materiali, ma il principio di funzionamento rimane lo stesso: l’uso di calore intenso per cuocere rapidamente e conferire un sapore unico ai cibi.

La sua capacità di cuocere rapidamente e di trattenere i sapori fa del tandoor uno strumento insostituibile nella cucina di molte culture asiatiche, e oggi è apprezzato in tutto il mondo.